E’ una sorta di codice etico che si riverbera su tutto quanto accade in vigna e in cantina.
La nostra cantina adotta per tutti i vigneti metodi di coltura e di mantenimento eco-sostenibili con interventi di bassissimo impatto sia sul vigneto, sia sulla fauna.
Questa filosofia di salvaguardia del nostro ambiente è stata storicamente adottata da tutto lo staff Rovellotti a partire dai suoi titolari e via via da tutti i suoi collaboratori che ne hanno fatto una questione naturale di coscienza, quasi a voler ripagare la terra per la sua generosità nel dare una così grande uva.
Fin dal 1985 Rovellotti applica la “lotta integrata”, una moderna tecnica per contrastare le malattie della vigna che occorrono soprattutto per opera di funghi (Botrite, Peronospora e Oidio). Adottarne i principi significa: escludere in via perentoria l’uso di insetticidi, salvo rarissimi casi in cui si rivelino vitali per la sopravvivenza dell’uva, limitare il numero di trattamenti sistemici (attraverso cui le sostanze vengono assorbite dalla pianta e trasportate dalla linfa) e, dalla formazione dell’acino, utilizzare solo la Poltiglia Bordolese composta da solfato di rame e zolfo.
I trattamenti erbicidi sono fatti meccanicamente e prevedono un diserbo localizzato, sotto la fila, una sola volta l’anno.
Tra i filari resta un inerbimento naturale che viene sfalciato ripetutamente durante l’anno senza asportare il residuo vegetale che rimane quindi sul terreno.
Con l’idea di non appesantire il paesaggio attraverso la ripetitiva monotonia dell’impianto a vigneto, alcune superfici sono state lasciate a prato naturale, così da favorire, nel periodo degli amori, le danze nuziali di caprioli e lepri.
Questi apparentemente banali accorgimenti negli anni hanno trasformato le nostre Baraggiole in un habitat perfetto in cui si concentra una biodiversità straordinariamente diversificata che ospita specie come rane, rospi, raganelle, salamandre, libellule e diverse varietà di uccelli tra cui il Picchio Verde, la Poiana e l’Upupa.